martedì 9 ottobre 2012

Corso di grafica digitale

Sono aperte le iscrizioni al corso di grafica digitale che terrò a Mondovì e Fossano.
Il corso è organizzato dal
Centro Formazione Professionale Cebano Monregalese.
Vi aspetto!
Qui potete leggere l'articolo.



C'erano una volta...

Illustrazione per la grafica del materiale corso formativo
su affettività e sessualità dall'infanzia all'adolescenza rivolto a genitori, insegnanti, educatori
promosso dall'A.Ge.Mondovì




venerdì 31 agosto 2012

Mostra Anomali - Ultimi giorni alla Libreria Cibrario di Acqui Terme!

Ultimi giorni per visitare la Mostra Anomali presso la Libreria CIBRARIO di Acqui Terme.
Qui potete vedere alcune immagini dell'inaugurazione.
Presso la libreria troverete inoltre in vendita le mie sei tavole realizzate in esclusiva per la mostra in stampa limitata e firmata!


Le sei tavole realizzate per la mostra. Tecnica mista.























Serie numerata e firmata di sei soggetti. Stampa limitata a 150 esemplari.






Segnalibri ANOMALI COLLECTION

giovedì 30 agosto 2012

I nutrimenti terrestri - André Gide



Girotondo per adorare ciò che ho bruciato

Ci sono libri che si leggono, seduti a una tavoletta.
Davanti a un leggio di scolaro.
Ci sono libri che si leggono camminando
(grazie anche al loro formato);
Alcuni sono per la foresta, altri per la campagna,

Et nobiscum rusticantur, dice Cicerone.
Ve ne sono che lessi in diligenza;
Altri, coricato in fondo a fienili.
Ve ne sono per far credere che si ha un’anima;
Altri per farla disperare.
Ve ne sono che provano l’esistenza di Dio;
Altri che a ciò non possono condurre.
Ve ne sono che non sapremmo ammettere
Che nelle biblioteche private.
Ve ne sono che hanno ricevuto gli elogi
Di molti critici autorevoli.

Ve ne sono ove non si tratta che d’apicultura
E che certuni trovano un po’ speciali.
Altri ove si parla tanto della natura
Che poi non è più il caso d’andare a spasso.

Ve ne sono che i saggi disprezzano
Ma che eccitano i fanciulli.

Ve ne sono che si chiamano antologie
Ove si mette il meglio che s’è detto su chicchessia.
Ve ne sono che vorrebbero farvi amare la vita;
Altri dopo di che l’autore s’è suicidato.
Ve ne sono che seminano l’odio
E raccolgono ciò che hanno seminato.
Ve ne sono che a leggersi sembrano luccicare,
Carichi d’estasi, deliziosi d’umiltà.
Ve ne sono che amiamo come fratelli
Più puri e che meglio di noi han vissuto.
Ve ne sono in straordinari caratteri
E pur dopo lungo studio non si comprendono.

Natanaele, quando bruceremo tutti i libri!

Ve ne sono che non valgono quattro soldi;
Altri che valgono prezzi considerevoli.

Ve ne sono che parlano di re e regine,
E altri di povera gente.

Ve ne sono le cui parole sono più dolci
Che stormire di foglie a mezzogiorno.
E un libro che Giovanni mangiò a Patmo,
Come un topo; per me, preferisco i lamponi.
La cosa gli ha riempito d’amarezza le viscere
E poi ha avuto molte visioni.

Natanaele, quando bruceremo tutti i libri!


Da I nutrimenti terrestri, André Gide





Federico Garcia Lorca - Pioggia


Pioggia
Federico Garcia Lorca

La pioggia ha un vago segreto di tenerezza
una sonnolenza rassegnata e amabile,
una musica umile si sveglia con lei
e fa vibrare l'anima addormentata del paesaggio.

È un bacio azzurro che riceve la Terra,
il mito primitivo che si rinnova.
Il freddo contatto di cielo e terra vecchi
con un clima mite di sere interminabili.

È l'aurora del frutto. Quella che ci porta i fiori
e ci unge del santo spirito dei mari.
Quella che sparge la vita sui seminati
e nell'anima tristezza di ciò che non sappiamo.

La nostalgia terribile di una vita perduta,
il fatale sentimento di esser nati tardi,
o l'illusione inquieta di un domani impossibile
con l'inquietudine vicina del color della carne.

L'amore si sveglia nel grigio del suo ritmo,
il nostro cielo interiore ha un trionfo di sangue,
ma il nostro ottimismo si muta in tristezza
nel contemplare le gocce morte sui vetri.

Sono le gocce: occhi d'infinito che guardano
il bianco infinito che fu per loro madre.

Ogni goccia di pioggia trema sul vetro sporco
e vi lascia divine ferite di diamante.
Sono poeti dell'acqua che hanno visto e meditano
ciò che la folla dei fiumi ignora.

O pioggia silenziosa; senza tormente né venti,
pioggia calma e serena di squilla e dolce luce,
pioggia buona e pacifica, tu sei quella vera

che scende amorosa e mesta sulle cose!

O pioggia francescana che porti in ogni goccia
anime di fonti chiare e di umili sorgenti!
Quando scendi sui campi lentamente
le rose del mio petto apri con i tuoi suoni.

Il canto primitivo che dici al silenzio
e la storia sonora che racconti ai rami
il mio cuore deserto li commenta
in un nero e profondo pentagramma senza chiave.

La mia anima ha la tristezza della pioggia serena,
tristezza rassegnata di cosa irrealizzabile,
ho all'orizzonte una stella accesa
e il cuore mi impedisce di contemplarla.

O pioggia silenziosa che gli alberi amano
e sei al piano dolcezza emozionante:
da' all'anima le stesse nebbie e risonanze
che lasci nell'anima addormentata del paesaggio!

Granada, gennaio 1919









giovedì 19 luglio 2012